martedì 5 febbraio 2013

Gemme: le creature tragiche e fatate di Michela Di Lanzo


Animali che diventano persone, persone che diventano animali, illustrazioni che rivisitano in chiave crudele e ironica fiabe e storie della nostra terra per mezzo di china, pennarelli e inchiostri: benvenuti nel mondo di Michela Di Lanzo, l'illustratrice che abbiamo incontrato e ci piace presentarvi in questo spazio speciale dedicato alle nostre proposte inconsuete e ricche di meraviglia.


Ci parli del tuo percorso artistico?
Se proprio devo rintracciare un inizio del mio percorso artistico allora lo faccio risalire ai tempi dell'asilo. Io sono una che ha sempre dormito poco e anche quando dormo viaggio in mondi paralleli da brivido; dicevo... il pomeriggio all'asilo non facevo mai il pisolino e quindi fioccavano punizioni. La mia ricorrente era quella di stare chiusa dentro una stanzetta, in silenzio e finire i lavoretti di tutti gli altri bambini. Ad oggi lo stile non è cambiato di molto, c'è sempre una stanzetta chiusa, la musica mi distrae e ci sono io nel disordine più assoluto. Dopo questa durissima formazione alla scuola dell'infanzia c'è stata ahimè la scuola dell'obbligo che mi facevo scendere alla meno peggio grazie ai rientri pomeridiani di Educazione Artistica. Poi arrivò il tempo dell'Istituto d'Arte di Chieti, fortunatamente per scelta, ma neanche tanto perché volevo fare la ceramista e invece mi ritrovai iscritta al corso di Pittura e Decorazione Pittorica, benedetto il destino che scelse per me! Poi arrivò l'Accademia, in Urbino, che a parte qualche sfumatura entusiasmante fu una delusione (forse come ogni istituzione) e si portò dietro il famoso “blocco dell'artista”. Due anni insonni più dell'abituale, tante testate al muro, qualche viaggio qua e là e finalmente “ripulita” da e di tante cose, proprio come nelle favole: una sera d'inverno mi misi a scrivania e cominciai a disegnare; così nacque Cappuccetto Rosso ….. e non mi sono più fermata.


Hai un illustratore che stimi particolarmente?
Diciamo che per me l'avvento di internet è stata una scoperta tardiva. Io vengo dalla campagna, ma da una di quelle campagne abruzzesi dove i pali dell'illuminazione urbana sono arrivati negli ultimi anni. Affamata di sapere, quando montagne di libri illustrati non bastavano più, passavo nottate (le solite insonne) a guardare corti di animazione sovietica: Yuri NorsteinIvan Maximov, Alexander Petrov. Mi rapì totalmente la capacità di sintesi e pulizia iconografica, l'immediatezza e la semplicità comunicativa di una linea o una forma tondeggiante. Le principesse che vivevano di emozioni e drammi umani molto realistici e le bestie in continua metamorfosi e poi i colori, le luci! Così vissuti, così puri e carichi di realismo!


Da dove sbucano fuori tutte queste buffe bestiole?
Nascono probabilmente da una mia insoddisfazione personale, dal fatto di non volersi accontentare di guardare il mondo solo per quello che appare e dalla paura della morte, si, sicuramente, quindi dall'esigenza estrema di voler continuare a conservare dentro quella parte bambina, pulita e senza filtri e far sapere agli altri che è possibile. Poi, più nel senso di ricerca artistica personale è una formula grafica per sdrammatizzare l'iconografia di quelle bestie che animano da sempre i racconti che ci spiegano come gira il mondo. Chi di voi non si è mai sentito angustiato quando la sera nel vostro lettuccio caldo vi propinavano favole?!!


Finora hai realizzato, oltre a svariate stampe, quattro serie di cartoline illustrate: Nella foresta, Favole crudeli, Animali in gabbia e Polasìpolanò, vuoi parlarcene? 
Per me è stata una maniera simpatica e naturale di comunicare, di arrivare a chiunque e di stare per la Strada. Diciamo che ero stanca dei circuiti che si creano attorno al concetto del Quadro, degli ambienti di èlite che devi frequentare per fare arrivare il tuo messaggio. Allora mi sono semplicemente chiesta perché! Perché non conservare quella genuinità della campagna?! Quindi ho deciso di intraprendere una linea indipendente ed ho realizzato questo progetto di editoria: LA CIUETTA. È un lavoro che si amplierà negli anni, per il momento ho iniziato con questa serie di quattro pacchetti di disegni formato cartolina ed una selezione di stampe. Ora sarebbe arduo e prolisso raccontarli uno alla volta e quindi credo seguirò un consiglio che mi diede tempo fa una mia carissima insegnante: <Ci sono persone che hanno scelto di comunicare e decifrare questo mondo con le parole, altre con la scrittura e chi come te con le immagini. E.D.C>.



Infine anche a te tocca la consueta domanda: progetti futuri?
Progetti futuri? Emmh mmmh mmmh …........................................................................ …............................................................................................................................................( dopo un paio di ore)
Il futuro è già qui! Scherzo! Però credo che viviamo un Tempo in cui il futuro è una variante totalmente instabile. Sicuramente avrò sempre le mani sporche di inchiostri e colori, le unghie mangiucchiate per la frenesia e continuerò a dormire pochissimo la notte.



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