giovedì 15 novembre 2012

Il Trono di Spade / ll Grande Inverno di George R. R. Martin



"Quando giochi al Gioco dei Troni, vinci oppure muori."
[Cersei Lannister, Il Trono di spade, Mondadori]

George R. R. Martin sa stupire, incantare.
Finalmente ho potuto finire i primi due volumi (o il primo volume americano A Game of Thrones, se preferite) e immergermi  in un'epopea fantasy ricca e sfumata, apparentemente priva di magia, in cui le dinastie dei draghi sono estinte o morenti.
Ci sono Sette Regni che adesso sono Uno, delle casate amiche/nemiche, non morti, tradimenti e inganni. Un re ubriacone e vizioso, una Mano del Re onorabile e detestata, un Folletto, abile e arguto, incesti, molti nemici interni ed esterni, spie e manipolatori d'eccezione.
Terribili segreti s'annidano in una corte di voltafaccia e cortegiani, di aspiranti re e cavalieri invidiosi.
Un fondale geografico immenso, giorni e giorni di cammino, attraversando terre soleggiate del Sud fino alle valli perennemente ghiacciate di Winterfell, la capitale del Regno del Nord.
Sempre a Nord, una possente Barriera difende gli uomini dagli attacchi degli Stranieri e dei giganti, esseri la cui esistenza è stata ridotta a favole per bambini insonni.
Ma qualcosa si sta muovendo, nuove oscure forze stanno entrando in gioco per riprendere scettri dimenticati.
Mi si consentano due note: la prima è sul linguaggio, tanto curato quanto impronta unica lasciata dal grande autore. Toglietevi dalla testa le carinerie di Tolkien ed emuli, la gentilezza degli elfi e la balordaggine edulcorata dei nani, tanto per fare due esempi.
In quest'opera si parla un linguaggio vivo e vivace, pregno e aulico eppure alle volte volgare e postribolare. Persino il gran nobile della casata più abbiente (per non svelare alcune chicche di Re Robert Baratheon) parla in maniera schietta e diretta, alle volte con il sarcasmo da bordello di quarto ordine, alle volte con la sottile e affilata ironia da persona colta e di buona educazione.
La seconda nota è sulla narrazione possente, impetuosa e dal punto di vista sempre cangiante. Un capitolo per ogni personaggio cardine (Daenerys, Eddard, Catelyn, Bran, Jon, Arya, Sansa, Tyrion) per regalare a chi legge una panoramica decisa sugli ambienti, le mosse, le usanze dei vari luoghi che saranno teatro di una perenne lotta per il dominio o per la  sopravvivenza.
L'inverno sta arrivando. State all'erta.


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