lunedì 16 luglio 2012

"Prima mangi e poi parli di affari"



Prima mangi e dopo parli di affari. O magari prendi in affitto una stanza per una settimana per far calmare le acque. Camera 18 all'ultimo piano ero seduto nella stanza in alto carta da parati con le rose un tramonto fumoso sul fiume. Ero nuovo a quel gioco e come tutti i giovani ladri pensavo di avere il diritto di rubare. Non durò. Me ne stavo lì seduto ad aspettare la ragazza giapponese che lavora in una lavanderia cinese un colpo leggero sulla porta e io apro nudo con un'erezione era l'ultimo piano bisognava fare le scale fino in alto capisci non c'era mai nessuno su quel piano. "Oooooh" dice lei palpandomelo fino alle palle spremendo una goccia di lubrificante schizzò fuori e centrò il fumoso tramonto sulla carta da parati con le rose ero rimasto seduto nudo pensando a quello che avremmo fatto dondolando sulla sedia a dondolo lei era capace di uscire dalle mutande più in fretta di quanto un tossico sappia farsi una pera quando la vena è giusta così dondolammo dentro il tramonto sul fiume poco prima che esplodesse quel colpo sulla porta e io sparai una raffica di paura come non mi era mai successo per farla breve sulla porta c'è suo fratello minore con la divisa da poliziotto che ci guarda dal buco della serratura e impara la lezione sulle farfalle e sulle api ero proprio un bel ragazzo avevo tutti i denti e lei conosceva tutte le correnti ti erotiche per farti venire la pelle d'oca ti veniva dentro sempre quando avevi la palle piene che ti facevano male rosso peloso fumoso tramonto di rose un ginocchio nudo che strofinava un'unta carta da parati rosa lui era nudo con un'erezione che aspettava la ragazza messicana di Marty's una perla di lubrificante spremuta lentamente fuori luccicava sulla punta del cazzo.
William Seward Burroughs, La macchina morbida, 1961, Adelphi, pp. 134-135, € 15,00

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