martedì 24 gennaio 2012

"Nick mi ucciderà soltanto"


Non le piaceva quando era troppo serio. Non era nelle regole del gioco. Brian ciondolò la testa verso di lei, sussurrando. - È stupido ed è crudele, e non dovremmo farlo più. Perché se lui lo scopre, - sussurrò.
- E se lo scopre tua moglie? È lei quella che ti taglierà le palle.
- Nick mi ucciderà soltanto.
- E poi non ha bisogno di scoprirlo. Lo sa già.
- Non lo sa.
- Io credo che lo sappia.
Lui sussurrò: - Facciamoci quest'ultima felice scopata d'addio.
Lei stava per dirgli qualcosa ma poi ci ripensò. Si girarono l'uno verso l'altra e si abbracciarono, poi lei si scostò, inarcandola schiena, puntellata sulle braccia, e lasciò che fosse lui a stabilire il ritmo. A un certo punto Marian aprì gli occhi e vide che la stava osservando, che stava cercando di capire a che punto era, e sembrava un po' solo e pallido, allora lo attirò a sé abbassandogli la testa, e gli succhiò il sale dalla lingua, e sentì lo schiaffo del torace, lo schiocco della parte superiore dei corpi e il cigolio del letto.
A questo punto si trattava solo di concentrarsi intensamente. Marian restò in ascolto di qualcosa nel flusso accelerato del sangue e gli fece roteare i fianchi sentendosi elettrica e disperata e finalmente libera, poi guardò i suoi occhi chiusi strettamente e la bocca tesa al punto da sembrare incerottata agli angoli, con il labbro superiore bianco per la pressione contro i denti, e lo sentì venire con una specie di orgasmo da impiccato, lo scatto del corpo e l'irrigidimento delle membra, e gli passò una mano tra i capelli - sarebbe tanto più bello se lo facessimo più spesso.
Aspettò che il respiro di entrambi si normalizzasse in modo da potersi liberare e prendere la borsa dalla seggiola.
Lui andò in cucina a prendersi un bicchiere d'acqua.

Don DeLillo, Underworld, 1997, II edizione, Einaudi, pp.270-271,
€ 16,50

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